Tra le metodologie più praticate per lo smaltimento sfalci e potature figura anche il compostaggio, anche se, in presenza di soli rifiuti verdi, il risultato finale è spesso non soddisfacente.
Questo rappresenta un problema, soprattutto per la grande abbondanza di rifiuti verde da smaltire.
Pertanto, accoppiare la convenienza economica (e prima ancora la qualità del prodotto finale) con l’efficacia di smaltimento è essenziale.
Ebbene, anche in relazione alle molte altre soluzioni naturali per ambiente e clima che la natura ci mette a disposizione, c’è una grande opportunità da cogliere anche in questo caso.
Grazie all’aggiunta di tre elementi naturali, da co-compostare in presenza di sfalci e potature, è possibile ottenere un compost di qualità ottima.
Così, è possibile risolvere un problema importante in modo ecologico ed utile, in tutti i sensi.
Smaltimento Sfalci E Potature: Un Problema Ingombrante
Il tema dello smaltimento sfalci e potature è di grande attualità, soprattutto in relazione alle quantità che ne vengono prodotte ogni anno.
Tuttavia, nonostante quanto si possa leggere in vari siti e/o testi di riferimento, la qualità media del compost derivato dal processo di fermentazione aerobica dei rifiuti verdi non è sempre delle migliori.
Per questi motivi, si cercano da tempo soluzioni (naturalmente ecologiche) per aumentare la qualità del compost prodotto con questi rifiuti.
Un altro problema da affrontare riguarda anche la non completa efficienza del compostaggio dei rifiuti verdi.
Questo, unitamente alla minore qualità media complessiva, rende difficile per molti produttori poter contare anche sullo smaltimento sfalci e potature in ottica di economia circolare.
Tuttavia, con l’aggiunta di alcuni elementi naturali, le cose possono cambiare radicalmente.
Un Principio Del Risanamento Naturale Applicato Allo Smaltimento Sfalci E Potature
Prima di scoprire di cosa si tratta, è utile fare un riferimento con le numerose soluzioni naturali per ambiente e clima che si trovano (e sempre più se ne troveranno) sulle pagine di Fabbrica Ambiente.
In svariate occasioni, infatti, si è riscontrato che aggiungere elementi naturali, oppure altre tipologie di rifiuto ad una massa di rifiuti in fermentazione, può aiutare a rimuovere una quota di inquinanti molto superiore al processo “convenzionale”.
Ad esempio, l’aggiunta di bentonite diventa addirittura decisiva nel co-compostaggio di rifiuti agricoli e petrolchimici.
Oppure, esistono modalità di compostaggio tali da rimuovere numerosi microinquinanti, come i pesticidi.
Lo stesso può accadere, persino senza necessità di additivi, in presenza di rifiuti solidi contaminati da inquinanti emergenti come il Bisfenolo A.
Questo per dire che esiste la possibilità concreta di risolvere alcuni problemi rilevanti, proprio grazie all’aggiunta di additivi in grado di intervenire direttamente sul processo di fermentazione aerobica dei rifiuti.
I 3 Additivi Da Integrare Per Lo Smaltimento Sfalci E Potature
Scopriamo subito quali sono i tre additivi naturali di fondamentale importanza, da aggiungere alla massa di rifiuti verdi destinati al compostaggio.
Si tratta di:
- Biochar
- Acido lattico
- Sedimenti di stagno
Sul Biochar c’è poco da dire: è uno dei migliori ammendanti che si possano usare sia per contrastare l’inquinamento in presenza di determinati inquinanti, sia per sequestrare i gas serra al suolo.
L’acido lattico è oggetto di numerose ricerche, data la sua importanza in svariati processi produttivi.
I sedimenti derivati dagli stagni sono un additivo molto particolare, che tuttavia, proprio per le paraticolari caratteristiche di questi ecosistemi, possono portare un grande aiuto in questo caso.
Avvertenza da dare per scontata, ma che purtroppo spesso non è tale: sia il Biochar che soprattutto i sedimenti derivati dagli stagni devono essere “puliti”, vale a dire non devono presentare inquinanti di alcun tipo.
La Formula Da Applicare Per Il Miglior Smaltimento Sfalci E Potature
I tre additivi naturali elencati sopra devono essere aggiunti seguendo una precisa proporzione.
In particolare, si ha quanto segue:
- Biochar: 5%
- Acido lattico: 0.5%
- Sedimenti di stagno: 20%
Le percentuali sono riferite al totale comprensivo della massa di rifiuti verdi da compostare.
Una volta fatto, si possono ottenere degli ottimi risultati, sia in termini di qualità del compost finale, sia in termini di efficienza.
A proposito di quest’ultima, l’intero processo di compostaggio restituisce i migliori risultati con una durata di soli 32 giorni.
Questo è molto importante per l’efficacia della soluzione: in soli 32 giorni, quindi un tempo inferiore rispetto al comune compostaggio, si ottiene un compost di migliore qualità.
Un vero “ribaltamento della situazione” per quanto riguarda la valorizzazione nello smaltimento sfalci e potature.
Una Migliore Qualità Del Prodotto Finale
Aggiungere questi 3 additivi al processo di smaltimento sfalci e potature tramite compostaggio comporta il miglioramento di alcuni parametri.
Di seguito, un elenco che presenta la situazione:
- Capacità di trattenere l’acqua: 51%
- Conducibilità elettrica: 48%
- Fosforo disponibile: 170%
- Potassio disponibile: 93%
- Azoto: 119%
- Degradazione materia organica: 157%
- Indice di germinazione: 119%
I valori percentuali si riferiscono al miglioramento del rispettivo parametro rispetto all’assenza dei tre additivi.
L’aggiunta dei tre additivi si traduce in un miglioramento molto accentuato di diversi parametri, che sono responsabili sia della maggiore rapidità del processo, sia della qualità del prodotto finale.
Inoltre, anche l’attività enzimatica aumenta.
Nello specifico, la presenza e l’azione di laccasi, lignina perossidasi e cellulasi aumentano considerevolmente.
Uno Smaltimento Sfalci E Potature Molto Più Ecologico
Quelli elencati sopra non sono gli unici effetti dell’aggiunta dei tre additivi naturali.
Tra le altre caratteristiche da ricordare, c’è un aumento della capacità di scambio dei gas, la ritenzione dell’acqua, ma soprattutto l’incremento delle popolazioni microbiche.
L’aumento del numero dei microrganismi, che sono cruciali anche per scopi di risanamento ambientale, comporta per diretta conseguenza anche un’aumentata secrezione di enzimi.
L’effetto finale di questo incremento del numero di microrganismi è un’accelerata e più efficace digestione dei rifiuti verdi.
Questo rappresenta la base essenziale per fare in modo che lo smaltimento sfalci e potature, grazie all’aggiunta dei tre additivi, sia più sicuro, efficiente ed anche qualitativamente migliorato.
Smaltimento Sfalci e Potature Come Esempio
Questa modalità di smaltimento dei rifiuti verdi è molto importante sul piano ecologico.
Prima di tutto, perché consente di sfruttare (ancora una volta) alcuni additivi naturali che, altrimenti, non sarebbero valorizzati in questo modo.
In particolare il Biochar, sottoprodotto della produzione energetica da biomasse, che merita una maggiore diffusione, oltre ad un adattamento per molti più scopi.
Il caso dei sedimenti derivati dagli stagni è a sua volta importante, perché rappresenta la possibilità di trovare un supporto anche in un ecosistema spesso sottovalutato.
Questo non è l’unico caso in cui tali sedimenti possono trovare una valorizzazione ambientale.
Una maggiore valorizzazione anche di questo elemento consentirebbe di curare meglio e con più attenzione anche gli stagni in quanto componenti essenziali dell’ecosistema.
Senza contare il ruolo dell’acido lattico, già oggetto di numerosi studi e ricerche, che potrebbe diventare capofila di molte altre soluzioni ambientali.
Conclusioni
Lo smaltimento sfalci e potature è sempre stato ed ancora rappresenta un importante problema per chi deve confrontarsi con esso quotidianamente.
La soluzione presentata oggi è importante sia nell’immediato, che soprattutto in chiave futura.
Molti sono infatti i rifiuti ingombranti, come e persino più di quelli verdi, pertanto prendere spunto da questa metodologia è un obbligo.
Non solo per la sua fattibilità, ma anche per l’efficienza, vista la riduzione a 32 giorni per l’intero processo di compostaggio.
Senza contare il miglioramento deciso delle proprietà del compost finale, grazie all’aggiunta di tre elementi di facile reperimento.
Un caso da ricordare e da prendere come esempio.
Perché tutti i tipi di rifiuto, anche i più ingombranti e voluminosi, sono una risorsa da valorizzare.
Anche in combinazione tra loro.