Industrie Farmaceutiche Ultra-Ecologiche: Cosa Devono Fare Per Diventarlo

Persino le industrie farmaceutiche possono diventare vere e proprie “oasi” ecologiche.

Sebbene possa sembrare strano, soprattutto per il rischio connesso alla presenza dei farmaci e dei loro sottoprodotti nell’ambiente, le cose stanno esattamente così.

Proprio per questo voglio portare alla vostra attenzione un caso molto particolare, non così diffuso, ma che dovrebbe esserlo, che arriva dal Bangladesh.

Un caso straordinario che ci consente di affermare che uno stabilimento farmaceutico, quando opera in certo modo “creativo”, può diventare un vero “faro” di qualità ambientale.

Con l’auspicio che questo esempio possa essere apprezzato da tutti, andiamo a scoprire di cosa si tratta in dettaglio.

Poiché è piuttosto facile da replicare e si può adattare anche ad altre realtà, imprese e non soltanto, è essenziale conoscerlo e valutarne l’estensione sul territorio.

Anche perché una soluzione di questo tipo interviene su di un altro importante problema, contribuendo a risolverlo.

Industrie farmaceutiche che diventano molto più ecologiche di quanto siano mai state

Industrie Farmaceutiche Come Sorgente Di Rischio

Non serve riportare quale rischio ambientale possa correlarsi alla presenza degli stabilimenti farmaceutici sul territorio.

La produzione dei farmaci, infatti, presenta purtroppo molti effetti collaterali per l’ambiente circostante.

Prima di tutto per le emissioni, poi anche per i sottoprodotti e/o metaboliti dei farmaci che possono “sfuggire” al controllo.

Questa non è un’accusa, bensì una constatazione, che serve come premessa per attivare soluzioni (come quella presentata oggi) realmente in grado di sospingere ai massimi livelli la “sostenibilità” ecologica degli impianti.

Per farlo, bisogna focalizzare l’attenzione sulle emissioni dirette delle industrie farmaceutiche.

In modo particolare, l’attenzione va spostata sulle acque reflue.

Le industrie farmaceutiche possono diventare ultra-ecologiche - immagine Get Reskilled
Le industrie farmaceutiche possono diventare ultra-ecologiche – immagine Get Reskilled

Gli Effluenti Delle Industrie Farmaceutiche Come Chiave Di Volta

Prima di entrare un pò più in dettaglio, un dato curioso (al 2020): le industrie farmaceutiche emettono più CO2 dell’industria automobilistica, sebbene non si parli quasi mai dell’impatto dell’industria del farmaco in questi termini.

Tuttavia, concentrando l’attenzione sulle acque reflue, va detto che le emissioni della farmaceutica sono ricche di inquinanti.

Tra questi, vi sono sia metalli che parametri alterati della qualità dell’acqua, tra cui i seguenti:

  • Cromo
  • Nickel
  • pH
  • Conducibilità elettrica
  • Solidi disciolti totali
  • Domanda chimica di ossigeno
  • Domanda biochimica di ossigeno

In questo elenco non compaiono residui di farmaci e/o metaboliti dei medesimi, che non vanno comunque dimenticati.

Questa soluzione non li considera nello specifico, pertanto va calata in una strategia più ampia che ne tenga conto.

Le industrie farmaceutiche possono diventare ultra-ecologiche - immagine Get Reskilled
Le industrie farmaceutiche possono diventare ultra-ecologiche – immagine Get Reskilled

Il Caso Delle Industrie Farmaceutiche Del Bangladesh

C’è un motivo per il quale una soluzione di questo tipo arriva dal comparto delle industrie farmaceutiche del Bangladesh.

In questo paese, infatti, vi è una presenza molto fitta di questi stabilimenti, anche ravvicinati gli uni agli altri.

Ciascuno di essi ha un suo impianto di depurazione delle acque reflue dedicato.

Tuttavia da tempo, visti sia i costi sia l’impatto ambientale complessivo, si cercano soluzioni molto meno costose e soprattutto ecologiche ed al 100% naturali.

Proprio come ha fatto la Radiant Pharmaceuticals (branca farmaceutica della Radiant Technologies LLC).

Essa ha attivato un sistema di depurazione delle acque totalmente naturale che è davvero straordinario e si aggiunge a quello già in dotazione.

Ancora una volta le piante acquatiche possono fare un ottimo lavoro per l'ambiente - immagine Krakowianin @Pixabay
Ancora una volta le piante acquatiche possono fare un ottimo lavoro per l’ambiente – immagine Krakowianin @Pixabay

Due Tipi Di Fiori Per Le Industrie Farmaceutiche

La depurazione ulteriore dei reflui delle industrie farmaceutiche realizzata dalla Radiant Technologies prevede l’uso di due piante acquatiche invasive.

Si tratta di giacinto d’acqua e lattuga d’acqua, considerate valide per le loro ottime capacità di assorbimento di svariati inquinanti.

Sul piano pratico, si tratta di far confluire le acque già depurate dal depuratore interno in apposite vasche realizzate per lo scopo.

In queste vasche arriva quindi un’acqua che è già stata depurata ma che, una volta immessa all’esterno, potrebbe determinare ancora problemi, soprattutto perché va a mescolarsi con quella proveniente da altri stabilimenti.

In queste vasche di depurazione “aggiuntive”, quindi, l’obiettivo è di abbattere (di molto) la quota di inquinamento residuo dei reflui farmaceutici.

La Lattuga d'acqua (Pistia stratiotes) è un ottimo assorbente per alcuni inquinanti tipici delle acque - immagine zoosnow @Pixabay
La Lattuga d’acqua (Pistia stratiotes) è un ottimo assorbente per alcuni inquinanti tipici delle acque – immagine zoosnow @Pixabay

Come Usare Le Piante Acquatiche Per Depurare I Reflui Farmaceutici

La disposizione e la densità delle piante acquatiche sono le chiavi per ottenere il migliore risultato possibile.

In particolare, si sono fatte varie prove per stabilire i migliori parametri da usare.

Ci sono tre possibilità: una copertura della superficie d’acqua (della vasca) al 50%, al 75% ed anche al 100%.

In numeri, significa rispettivamente: 1.000, 1.500 e 2.000 grammi di piante acquatiche ogni 2.000 ml di acqua.

A seconda della copertura in piante acquatiche ed anche sulla base della tipologia di queste piante, i risultati ottenuti sono diversi.

Pertanto, a seconda dei casi, potrebbe essere necessario adattare la soluzione al particolare contesto.

Il Giacinto d'acqua come prima opzione per i metalli ed alcuni parametri dell'acqua - immagini mayapujiati @Pixabay
Il Giacinto d’acqua come prima opzione per i metalli ed alcuni parametri dell’acqua – immagini mayapujiati @Pixabay

Giacinto d’Acqua Il Più Efficace Per Depurare I Reflui Delle Industrie Farmaceutiche

La durata del trattamento è di 3 settimane, il che lo rende molto interessante anche in termini pratici.

Al termine di questa finestra temporale, il giacinto d’acqua ha dimostrato, in tutte le prove effettuate, di essere più efficace rispetto alla lattuga d’acqua (che comunque può essere usata in molti casi).

La maggiore efficacia del giacinto d’acqua si traduce in un maggiore assorbimento dei metalli, ma anche degli altri inquinanti presenti nei reflui.

Per quanto riguarda nello specifico i metalli, il giacinto d’acqua ha rimosso il 79.15% del Nickel ed anche il 92.97% del Cromo.

Un risultato straordinario, soprattutto in relazione alla presenza del Cromo, cancerogeno accertato per gli esseri umani.

Dal sito ufficiale della Radiant Phamaceuticals - immagine Radiant Technologies LLC
Dal sito ufficiale della Radiant Phamaceuticals – immagine Radiant Technologies LLC

La Formula Vincente Per I Reflui Farmaceutici

Oltre all’ottimo risultato nei confronti dei metalli, il giacinto d’acqua ha dimostrato di saper intervenire anche su diversi parametri delle acque.

Ad esempio, dopo le 3 settimane di azione, si è notata un’azione molto positiva sulla domanda chimica di ossigeno ed anche sulla conducibilità elettrica, più di tutti.

Questo risultato su entrambi i fronti è stato ottenuto con una copertura al 100% della superficie d’acqua.

In altre parole, tutta la superficie della vasca contenente i reflui delle industrie farmaceutiche deve essere coperta da piante acquatiche.

Se il giacinto d’acqua ha dimostrato questa importante azione, anche la lattuga d’acqua va comunque considerata.

La lattuga d'acqua è molto utile per intervenire su alcuni parametri come il pH e la domanda biochimica di ossigeno - immagine WEN1982 @Pixabay
La lattuga d’acqua è molto utile per intervenire su alcuni parametri come il pH e la domanda biochimica di ossigeno – immagine WEN1982 @Pixabay

Lattuga d’Acqua Come Supporto All’Azione Di Purificazione

La copertura al 100% della vasca contenente i reflui delle industrie farmaceutiche con la lattuga d’acqua ha restituito percentuali di rimozione dei metalli diversi.

Esse sono infatti minori, in valore assoluto, rispetto a quelle osservate in presenza dei giacinti d’acqua.

Tuttavia, c’è qualcosa di molto interessante da notare.

Infatti, l’applicazione del 100% di copertura con lattuga d’acqua ha consentito di ridurre il pH, i solidi totali disciolti e la domanda biochimica di ossigeno in modo significativo.

Si tratta di valori variabili, che possono raggiungere e persino superare l’85% (questo dato si riferisce in particolare alla domanda biochimica di ossigeno).

Pertanto, anche la lattuga d’acqua va considerata nel contesto di una soluzione di questo tipo.

Il Giacinto d'acqua come prima opzione per i metalli ed alcuni parametri dell'acqua - immagini mayapujiati @Pixabay
Il Giacinto d’acqua come prima opzione per i metalli ed alcuni parametri dell’acqua – immagini mayapujiati @Pixabay

Una Doppia Azione Sui Reflui Delle Industrie Farmaceutiche

Si tratta di una grande opportunità da cogliere subito, almeno per chi vuole raggiungere standard “ultra-ecologici“.

Molto però dipende dalle specifiche caratteristiche dei reflui farmaceutici.

Quando la componente di metalli è prevalente ed urgente, il giacinto d’acqua va preferito.

Quando a preoccupare maggiormente sono i parametri dell’acqua, come il pH, i solidi totali disciolti ed anche la domanda biochimica di ossigeno, la lattuga d’acqua dovrebbe avere la precedenza.

Ci sono poi naturalmente casi misti: in queste circostanze, la strategia può prevedere una doppia azione differita nel tempo.

Così, ci si può occupare di tutte le categorie di inquinanti, sfruttando le specifiche proprietà delle piante acquatiche sopra indicate.

Un'altra immagine della Lattuga d'acqua, che può essere preferita al giacinto d'acqua in alcune particolari circostanze - immagine VanCanh90 @Pixabay
Un’altra immagine della Lattuga d’acqua, che può essere preferita al giacinto d’acqua in alcune particolari circostanze – immagine VanCanh90 @Pixabay

Le Industrie Farmaceutiche Per L’Economia Circolare

Questa soluzione è molto importante per varie ragioni, prima fra tutte quella di sospingere in modo deciso l’economia circolare.

Prima di tutto, infatti, i metalli possono essere recuperati dai reflui farmaceutici.

Non è così impossibile raccoglierli, stoccarli e riutilizzarli oppure indirizzarli verso altre filiere industriali.

Il settore del recupero e del riciclo dai reflui (liquidi e solidi) di molti metalli che possono ancora essere utili per l’industria è una pratica che dovrebbe diventare prassi comune.

Soprattutto in relazione alla sempre maggiore importanza dei metalli rari, che sono e saranno progressivamente più preziosi nel tempo.

Ma c’è un altro straordinario vantaggio portato da questa soluzione.

Dal Bangladesh un grande insegnamento per la tutela degli ecosistemi - immagine rahmatullah77 @Pixabay
Dal Bangladesh un grande insegnamento per la tutela degli ecosistemi – immagine rahmatullah77 @Pixabay

La Possibilità di Rimuovere Un Rischio Grave Per Molti Ecosistemi

Per quanto il giacinto d’acqua e la lattuga d’acqua abbiano ottime capacità dal punto di vista della decontaminazione ambientale, si tratta pur sempre di piante invasive.

Ci sono varie iniziative nel mondo (e si spendono anche molti fondi) per rimuovere queste piante acquatiche laddove rappresentano un grave rischio per l’ecosistema.

Tuttavia, indirizzarle verso usi ambientalmente utili permette la loro valorizzazione e trasformazione in risorsa.

E’ importante quindi raccogliere il giacinto d’acqua e la lattuga d’acqua, per metterli a disposizione di attività di risanamento ambientale, in modo totalmente naturale ma al tempo stesso controllato.

Questa pratica rappresenta una svolta decisiva per risolvere anche questo particolare problema ecologico.

Industrie farmaceutiche che diventano molto più ecologiche di quanto siano mai state

Conclusioni

Quella presentata oggi è una piccola “chicca” che riguarda si le industrie farmaceutiche, ma può trovare applicazione in molti altri settori industriali.

In questo approccio c’è un grandissimo valore ambientale che contribuisce alla prevenzione primaria dei rischi legati alla presenza degli inquinanti nei reflui farmaceutici.

Tuttavia, c’è un aspetto importante su cui ragionare.

Queste industrie, nel paese da dove arriva la soluzione, hanno già degli impianti speciali per la depurazione dei reflui al loro interno.

Quindi, non è richiesto che le imprese facciano “qualcosa in più”.

Proprio questo è il punto: è sempre possibile fare quel “qualcosa in più” che, quando esportato anche ad altre realtà, comincia davvero a fare la differenza.

Un grande plauso quindi non solo alla soluzione naturale in se, ma anche e soprattutto alla volontà di fare sempre meglio, indipendentemente dai risultati che si sono ottenuti.

Questo è l’unico atteggiamento che deve avere chi ha a cuore il pianeta.