Canna Di Vetro: Un’Azione Doppiamente Efficace Contro L’Inquinamento

Fiori che possono rimuovere l’inquinamento ambientale: una prospettiva molto interessante, anche grazie alle capacità espresse dalla canna di vetro (nome scientifico Impatiens walleriana).

Sono molte le piante floreali in grado di esercitare una funzione utile al risanamento ambientale, tuttavia, in questo caso, le cose si fanno (se possibile) ancora più interessanti.

C’è un preciso motivo per il quale questo fiore va inserito senza indugio nel gruppo delle migliori opzioni per contrastare l’inquinamento sul territorio.

Il motivo è la possibilità di agire, in contemporanea, su due inquinanti ambientali di grande rilevanza, sia per gli effetti ambientali che per qualli sanitari: il Benzene ed il Cromo.

Esistono situazioni in cui sono presenti insieme, così determinando un rischio molto specifico, legato alle caratteristiche del luogo.

Quasi sempre legata alla presenza di realtà industriali, questa “strana coppia” può avere effetti molto negativi sia sulla vegetazione che sulla salute.

In presenza di Cromo e Benzene, infatti, anche le piante possono faticare molto per sopravvivere e non è infrequente che l’ecosistema coinvolto risulti profondamente alterato.

Tuttavia, la capacità della canna di vetro di intervenire su entrambi questi inquinanti, rende ragione di essere ottimisti.

Per poter sfruttare al meglio le capacità di questo fiore, è necessario conoscere un pò più a fondo la situazione.

Canna di vetro ed il suo doppio valore ambientale

Canna Di Vetro Come Opzione Per Il Risanamento Ambientale

La scelta è caduta su questo fiore dopo una serie attenta di osservazioni e di studi, finalizzati ad identificare gli elementi naturali in grado di dare risposte soddisfacenti in caso di co-contaminazione.

In particolare, nel caso della canna di vetro, si è notato che possiede la capacità di intervenire selettivamente molto bene proprio su Benzene e Cromo.

Tutto origina dalla pericolosità per la salute del Benzene, così come per quella del Cromo (che, nella sua forma esavalente, è un cancerogeno accertato per gli esseri umani).

Priprio in ragione di questa pericolosità, poter contare su una opzione di risanamento ambientale che agisce su entrambi è una cosa molto utile ed importante.

La canna di vetro come soluzione per un grave problema ambientale - immagine sarangib @Pixabay
La canna di vetro come soluzione per un grave problema ambientale – immagine sarangib @Pixabay

Il Fitorisanamento Come Possibilità Economica Ed Efficace

In presenza di minacce per ambiente e salute di questa rilevanza, spesso si preferisce fare riferimento a soluzioni strategiche naturali che agiscono direttamente sul territorio interessato.

Il fitorisanamento, che può avvenire tanto al suolo quanto in acqua, pone però il problema di utilizzare gli elementi naturali “giusti”, che abbiano dunque una vera affinità per gli inquinanti che devono essere rimossi.

Inoltre, bisogna posizionarli nei punti “giusti”, per consentire loro di rimuovere l’inquinamento con la massima efficacia ed efficienza.

In presenza di realtà industriali particolarmente critiche sul piano delle emissioni, non è infrequente che Benzene e Cromo siano trovati insieme.

Pertanto, essi possono depositarsi anche al suolo e da lì il loro destino ambientale può essere molto vario.

Una barriera di canna di vetro - immagine White Flower Farm
Una barriera di canna di vetro – immagine White Flower Farm

La Canna Di Vetro Come Doppia Opzione

L’idea di base è quella di poter disporre di elementi naturali in grado di agire contro diversi inquinanti insieme.

Questo accade già con svariate piante che possono assorbire diversi metalli pesanti insieme (la cosiddetta “contaminazione multimetallica”).

In questo caso, però, la canna di vetro merita una menzione speciale.

Essa infatti ha dimostrato la capacità di rimuovere inquinanti di due categorie diverse tra loro, come il Benzene, prodotto petrolchimico ed il Cromo, metallo pesante.

Pertanto, questo successo apre nuove frontiere per il contrasto a svariate altre categorie di inquinanti, che possono presentarsi facilmente insieme.

Data poi la specificità che ha dimostrato di avere la canna di vetro, il risultato è ancora più interessante.

Una tipica contaminazione da Cromo - immagine ETH Zurich
Una tipica contaminazione da Cromo – immagine ETH Zurich

Un’Azione Di Contrasto Per Due Diverse Modalità Di Attacco

L’azione della canna di vetro si rivolge a due contaminanti, insieme, che si presentano (ed arrivano sulla pianta) in modalità diversa.

Infatti, il Cromo è presente a livello del suolo, mentre il Benzene arriva in forma “nebulizzata” a seguito della emissione diretta.

Quindi le radici e le foglie sono rispettivamente le prime a venire in contatto con i due contaminanti ambientali.

Questo è importante anche per il posizionamento strategico della canna di vetro quando viene impiegata per lo scopo.

C’è infatti la spossibilità di intercettare sia il Cromo che il Benzene in modo tale che l’azione di contrasto avvenga il più presto possibile.

Tuttavia, nonostante le diversità, c’è una parte specifica della pianta che assorbe più delle altre.

Un particolare della pianta della canna di vetro - immagine Wikipedia
Un particolare della pianta della canna di vetro – immagine Wikipedia

L’Efficacia Della Canna di Vetro Nei Confronti Del Cromo

Per quanto riguarda la rimozione del Cromo, questa pianta accumula la forma esavalente (Cr VI, cancerogeno) nelle radici, che ne concentrano circa 164 mg/Kg.

Le parti più alte della pianta, invece, sono meno interessate dalla presenza del Cr VI, arrivando a meno di 40 mg/Kg.

La canna di vetro dimostra una buona tolleranza alla presenza di Cromo nell’ambiente, almeno fino a quando la concentrazione di questo metallo al suolo raggiunge i 30 mg/L.

Sebbene possa sembrare un dettaglio tecnico, c’è una cosa da menzionare perché ha grande importanza nelle implicazioni sanitarie dell’assorbimento.

Raffinerie di petrolio tra i principali impianti con rilascio di Benzene in atmosfera - immagine The Texas Observer
Raffinerie di petrolio tra i principali impianti con rilascio di Benzene in atmosfera – immagine The Texas Observer

Un Diverso Comportamento Per Cr VI e Cr III

La canna di vetro tende ad accumulare nelle radici la forma esavalente del Cromo, mentre la forma trivalente segue un altro destino ambientale.

Infatti, essa tende a rimanere al suolo, senza essere assorbita dalla pianta.

Questo rende possibile un successivo intervento di rimozione, per cui è ipotizzabile l’associzione della canna di vetro con altri elementi naturali per una rimozione più completa.

E’ un dettaglio, ma importante perché questa pianta permette di agire subito sul Cr VI in ottica di protezione della salute, senza indugio.

La rimozione del Cr III può essere completata successivamente.

La canna di vetro può rivitalizzarsi quando le emissioni inquinanti cessano - immagine Galleria Della Flora
La canna di vetro può rivitalizzarsi quando le emissioni inquinanti cessano – immagine Galleria Della Flora

Le Capacità Di Recupero Della Canna Di Vetro

Quando la contaminazione da Cromo si ferma, accade un fatto molto importante ai fini dell’uso ambientale della canna di vetro.

Infatti, questa pianta è in grado di detossificarsi dalla presenta del metallo.

Questo vuol dire che, pur mostrando alcuni segni di sofferenza durante l’assorbimento, quando la contaminazione si ferma anche l’aspetto della pianta ritorna completamente normale.

Un grande vantaggio perché consente alla canna di vetro di superare lo stress indotto dalla contaminazione senza dover sostituire la pianta che ha assorbito.

In particolare, sono le foglie a scolorirsi leggermente durante l’assorbimento del Cromo: quando il colore torna normale, significa che la contaminazione è cessata.

Tuttavia, le foglie sono una parte chiave anche nell’assorbimento del Benzene.

Il Benzene arriva sulle foglie ma si deposita anche al suolo - immagine Greenhouse Grower
Il Benzene arriva sulle foglie ma si deposita anche al suolo – immagine Greenhouse Grower

L’Efficacia Della Canna Di Vetro Nei Confronti Del Benzene

Il Benzene arriva sulla canna di vetro grazie al trasporto atmosferico.

Pertanto, una quota giunge sulle foglie, mentre un’altra quota si deposita al suolo: questo significa che l’assorbimento del Benzene avviene in due modalità, dalle radici ed anche dalle foglie.

In presenza di Benzene, la canna di vetro mostra alcuni segni di sofferenza, tra cui la clorosi delle foglie.

Quando il Benzene si trova al suolo, la pianta è in grado di assorbirlo e portarlo verso le parti più alte (traslocazione).

La canna di vetro dimostra una buona tolleranza al Benzene, che le consente sia di sporavvivere che di riprodursi anche dopo essere stata contaminata da questo composto inquinante.

La canna di vetro è una risorsa molto duttile e strategica - immagine Minnesota State Horticultural Society
La canna di vetro è una risorsa molto duttile e strategica – immagine Minnesota State Horticultural Society

Un’Ottima Efficacia Combinata

Quanto osservato in precedenza per il Cromo e per il Benzene, in determinati casi, accade contemporaneamente.

E’ quindi possibile che la sofferenza della pianta sia maggiore, data la compresenza dei due inquinanti.

In particolare, la presenza di una quota (sebbene piccola) di Cr VI portato a livello delle foglie, che si somma all’azione diretta del Benzene, può compromettere in modo sensibile la canna di vetro.

Tra i due, comunque, è il Cr VI a determinare le più significative alterazioni nella pianta.

Resta il fatto che, anche in presenza dei due inquinanti insieme, il risultato di assorbimento è molto buono.

La canna di vetro un fiore da conoscere meglio anche per la sua efficacia contro l'inquinamento - immagine sarangib @Pixabay
La canna di vetro un fiore da conoscere meglio anche per la sua efficacia contro l’inquinamento – immagine sarangib @Pixabay

Quanto Tempo Impiega La Canna Di Vetro A Rimuovere Questo Tipo Di Inquinamento?

Molto dipende dalle condizioni di partenza ed anche dalle caratteristiche ambientali e climatiche dove l’intervento si svolge.

Comunque, nella maggior parte dei casi, un tempo di 10 giorni è considerato adeguato.

Una finestra temporale ridotta, che rende ragione di ritenere come la canna di vetro possa essere usata anche in presenza di particolari “picchi” di contaminazione.

Soprattutto in relaizone al fatto che, al termine del picco, la pianta è in grado di recuperare e quindi può essere tenuta in situ per altri eventuali momenti di rilascio di questi inquinanti.

In sintesi, si tratta di una soluzione molto “mirata”, non solo per gli inquinanti ma anche per le modalità di emissione dei medesimi.

Portata nel giusto contesto, la canna di vetro potrebbe essere decisiva.

Canna di vetro ed il suo doppio valore ambientale

Conclusioni

La canna di vetro è senza dubbio una vera e propria “arma biologica” da utilizzare in modo molto strategico nei confronti di un particolare mix di inquinanti.

Il fatto che possa recuperare la sua piena vitalità ed aspetto, al termine delle emissioni, è un valore aggiunto che consente di utilizzarla in contesti molto specifici.

L’assorbimento dell’inquinamento da parte delle piante è spesso considerata una pratica lenta e non soddisfacente per i tempi della produttività, ma in questo caso le cose sono diverse.

Naturalmente, l’uso della canna di vetro come barriera naturale per un certo tipo di inquinamento rappresenta solo una parte di una strategia più ampia.

E’ molto importante, nel futuro, conoscerne le capacità di adattamento ad altri contesti ed anche studiare l’associazione con altri elementi naturali per spingere i risultati ancora più in là.

Sempre in modo naturale ed ecolcogico, verso la “vera” transizione.