Canapa Industriale: Una Protezione (Anche) Per La Qualità Del Cibo

Tra le moltissime virtù della canapa industriale c’è senza dubbio quella di poter aiutare l’ambiente, grazie alle sue proprietà di assorbimento degli inquinanti.

E’ una cosa di assoluto valore, che può persino (come stiamo per scoprire) essere amplificata grazie ad una piccola aggiunta.

Ancora una volta, la Cannabis sativa entra a far parte del gruppo di soluzioni “migliori” da mettere in campo per preservare il pianeta dal rischio ambientale.

Lo può fare in molti modi diversi, con una versatilità ed una adattabilità che pochi elementi naturali hanno.

Nel caso di oggi, si tratta di utilizzare la canapa industriale per uno scopo molto nobile.

Tanti prodotti agricoli, infatti, sono a rischio per la presenza di inquinanti sempre nuovi e diversi.

Tra questi, ve ne è uno in particolare che potremmo definire come un “evergreen”.

Ecco perché bisogna ricordarlo e, soprattutto, contrastarlo in modo naturale ma efficace.

Canapa industriale per proteggere ambiente e salute alimentare

Canapa Industriale: Oltre l’Industria C’è Di Più

Quando si pensa alla canapa industriale il pensiero corre, giustamente, alle diverse, possibili applicazioni industriali per la Cannabis.

Dall’edilizia alla cosmesi, ci sono tante occasioni per spingere l’economia grazie alla pianta di Cannabis sativa.

Non dobbiamo mai dimenticare poi l’utilizzo per scopi medici di questa pianta e dei suoi estratti, che in moltissimi casi consentono di risolvere problemi molto seri di salute.

Tuttavia, in questa occasione concentriamo l’attenzione sulle applicazioni ambientali della pianta.

Purtroppo, troppo poco se ne discute ed ancor meno ci si pone il problema di come utilizzarla in modo sostenibile per risolvere alcuni problemi ambientali di grande portata.

La canapa industriale ha molte applicazioni utili per l'ambiente - immagine NickyPe @Pixabay
La canapa industriale ha molte applicazioni utili per l’ambiente – immagine NickyPe @Pixabay

La Principale Applicazione Ambientale Della Canapa Industriale

Pur se meno note delle applicazioni industriali, questa pianta ha un grande valore ambientale.

Solo per fare un esempio, la Cannabis sativa è molto indicata per assorbire svariati metalli dal suolo contaminato.

La pianta è infatti resistente ai metalli in modo naturale e questo è anche il motivo per cui c’è sempre un alone di preoccupazione in riferimento al suo uso su vasta scala.

Il problema è dato dalla presenza di molte impurità: tali impurità sono proprio i metalli pesanti ed anche altri inquinanti che la canapa industriale potrebbe assorbire con grande facilità.

Potremmo quindi sintetizzare dicendo che ciò che è una grande qualità per il risanamento ambientale, può costituire un serio problema per il consumatore umano.

La canapa industriale può essere usata per scopi ambientali sorprendenti - immagine Terre di Cannabis @Pixabay
La canapa industriale può essere usata per scopi ambientali sorprendenti – immagine Terre di Cannabis @Pixabay

Altre Applicazioni Ambientali Per La Canapa Industriale

Un’applicazione ambientale potenzialmente decisiva ma altrettanto sottovalutata riguarda le acque.

La biomassa della Cannabis, infatti, ha dimostrato ottime capacità di rimozione delle pericolosissime PFAS, qualora presenti.

Si tratta di una soluzione specifica per le acque di falda profonda, destinate al consumo umano.

Data l’importanza epidemiologica delle PFAS, anche in Italia, l’uso della canapa industriale anche per questi scopi è caldamente raccomandato.

Una coltivazione di canapa industriale - immagine NickyPe @Pixabay
Una coltivazione di canapa industriale – immagine NickyPe @Pixabay

Canapa Industriale e Metalli Pesanti: Il Caso Del Cadmio

Non entriamo troppo nel dettaglio dei rapporti tra Cannabis sativa e metalli pesanti (ma anche metalloidi) presenti al suolo.

Basti sapere che questa pianta potrebbe essere utilizzata con successo in quasi tutti i casi di rivegetazione.

Questo vale in particolare misura proprio in presenza di metalli e metalloidi: tra i primi, un ruolo di sicuro protagonista gioca il Cadmio.

E’ un metallo molto diffuso, legato alla presenza di attività industriali pesanti, come le fonderie, ma anche impianti energetici che bruciano combustibili fossili (carbone e petrolio).

Da non dimenticare il contributo alle emissioni di Cadmio che possono dare gli inceneritori di rifiuti ed anche i siti per lo stoccaggio di batterie al nickel-cadmio.

Uno sversamento di Cadmio in Cina – immagine Wall Street Journal

Un Rischio Per La Sicurezza Alimentare

Questo metallo è una serie minaccia per molte coltivazioni, tra cui quelle di riso, nei confronti del quale l’azione del Cadmio è particolarmente incisiva.

Non sono infrequenti i casi di ritiro dal mercato di confezioni di riso perché (a posteriori) è stata dimostrata la presenza di Cadmio nel prodotto (vedi il caso del ritiro di un lotto di riso Carnaroli proveniente dalla Lomellina a fine 2023).

E’ facile quindi immaginare che una minaccia come quella del Cadmio non sia importante solo per la salute, ma anche per l’economia che si basa su prodotti a rischio di contaminazione.

Vero è che si sono stabiliti limiti di legge da non superare; altrettanto vero è cge i limiti di legge sono una mera convenzione, per cui il miglior limite, quando si ha a che fare con inquinanti come questo, è zero.

Coltivare la Cannabis sativa per proteggere le coltivazioni dal Cadmio - immagine TinaKru @Pixabay
Coltivare la Cannabis sativa per proteggere le coltivazioni dal Cadmio – immagine TinaKru @Pixabay

Canapa Industriale Come Soluzione

Di fronte a questa possibilità (contaminazione da Cadmio) ed in tutti i casi in cui il rischio sia verosimile (sulla base delle sorgenti potenziali presenti sul territorio), è possibile pensare proprio alla pianta di Cannabis come soluzione protettiva.

Questo può verificarsi in due modi distinti.

Il primo, contempla la possbilità di utilizzare la Cannabis tal quale.

Prospettiva sicuramente interessante ed anche valida sul piano dell’efficacia, considerando che questa pianta può assorbire molto bene i metalli in generale (quindi anche il Cadmio).

Tuttavia, esiste una seconda opzione, che ne può addirittura amplificare l’efficacia.

Proprio questa seconda possibilità è quella di maggiore interesse, che merita la massima attenzione.

La tipica relazione tra funghi micorrizici e radici delle piante – immagine Fine Gardening

Canapa Industriale e Funghi Micorrizici: Un’Alleanza Strategica

I funghi micorrizici rappresentano una delle migliori “armi biologiche” nei confronti dell’inquinamento ambientale.

La loro capacità di lavorare insieme alle piante con cui sviluppano una simbiosi può essere sbalorditiva in alcuni casi.

In questo caso specifico, c’è un fungo che, inoculato in presenza di Cannabis sativa, ne amplifica le capacità di resistere e di sequestrare il Cadmio.

Così facendo, è possibile trasformare una coltivazione di canapa industriale in una sorta di “barriera naturale” contro l’inquinamento da uno dei metalli pesanti più pericolosi e subdoli in grado di mettere a rischio molti raccolti (oltre a quello di poter contaminare la catena aliamentare).

Il Rhizophagus irregularis al microscopio - immagine Emilie Tisserant
Il Rhizophagus irregularis al microscopio – immagine Emilie Tisserant

Canapa Industriale e Rhizophagus irregularis: La Coppia Vincente

Si chiama proprio così, Rhizophagus irregularis: è un fungo micorrizico che crea una simbiosi con le piante e le migliora sotto vari aspetti.

Una volta inoculato in presenza della pianta di Cannabis sativa, la sua azione è estremamente interessante ed utile proprio nei confronti del Cadmio.

Prima di tutto, va detto che dopo l’inoculazione di questo fungo, le radici della Cannabis assorbono un quantitativo maggiore di Cadmio.

Questo è già un avanzamento rispetto alle condizioni “normali” in assenza del Rhizophagus irregularis: la pianta di canapa assorbe di più.

Inoltre, le foglie della pianta concentrano molto meno il metallo, il che significa che nonostante il Cadmio sia presente al suolo e ce ne sia di più del normale nelle radici, a livellod elle foglia quasi non si trova.

Un vantaggio importante per l’uso delle stesse foglie, che quindi non sono compromesse dalla presenza di un metallo così pericoloso.

Le radici della Cannabis sativa - immagine Fast Buds
Le radici della Cannabis sativa – immagine Fast Buds

I Due Meccanismi Di Azione Del Fungo Sulla Pianta Di Canapa

Ci sono due meccanismi di azione che concorrono all’aumento dell’assorbimento del Cadmio da parte della Cannabis.

Prima di tutto, c’è una forte inibizione alla traslocazione, il che vuol dire che il Cadmio viene assorbito dalle radici e tende a rimanere lì (quindi non viene trasportato verso le parti più alte della pianta).

Il secondo meccanismo riguarda una complessa serie di reazioni che coinvolgono la produzione di vari acidi organici a basso peso molecolare.

Ad esempio, gli acidi malico, citrico e lattico risultano aumentati considerevolmente nella rizosfera (zona dove si trovano le radici della pianta).

Questo fa si che si verifichino due importanti conseguenze.

Dopo l’inoculo, le foglie della Cannabis non risentono del Cadmio – immagine rexmedlen @Pixabay

Le Basi Dell’Efficacia Della Canapa Industriale

Ipotizzando quindi di utilizzare la Cannabis per proteggere un’area a particolare rischio da contaminazione da parte del Cadmio, abbiamo quanto segue.

L’inoculazione del fungo micorrizico determina un aumento diretto delle capacità della pianta di assorbire il metallo a livello delle radici (mentre alle foglie praticamente non ne arriva).

Negli strati superficiali del suolo, occupato da questa ipotetica barriera di canapa industriale, accade che il fungo stimoli la presenza di acidi organici i quali hanno due effetti:

  • Aumentare ulteriormente le capacità di assorbimento
  • Rendere il Cadmio sempre più disponibile per la pianta

In pratica, il fungo agisce sia sul Cadmio che sulla pianta di Cannabis per fare in modo che l’uno sia più adatto ad essere assorbito e l’altra ne assorba di più.

Questo inuculo è il vero “asso nella manica” per tutti gli interventi di protezione delle coltivazioni che si indirizzino al Cadmio e che vogliano usare la canapa industriale come strumento naturale per lo scopo.

Dalla canapa industriale un grande aiuto per l'ambiente e la sicurezza alimentare - immagine Erin_Hinterland @Pixabay
Dalla canapa industriale un grande aiuto per l’ambiente e la sicurezza alimentare – immagine Erin_Hinterland @Pixabay

Dalla Canapa Industriale Una Serie Di Opportunità Anche Per L’Ambiente

Non c’è bisogno di ripetere che la Cannabis sativa è uno fra gli elementi naturali più importanti e di maggior valore anche ambientale sui quali possiamo ad oggi fare riferimento.

Il caso qui presentato però consente di andare persino oltre, se possibile.

Infatti, c’è l’occasione di amplificare un esito già ottimo in condizioni naturali.

La simbiosi tra canapa industriale e Rhizophagus irregularis permette di ottenere dei risultati migliori e più duraturi.

Una cosa da adattare anche per altre situazioni simili: questo vale anche per molti altri elementi naturali (sia piante che funghi micorrizici), in simili o diversi contesti ambientali.

Ad esempio, qualora il rischio fosse rappresentato dal Cromo, o dall’Arsenico, o dal Nickel, si potrebbe variare il tipo di inoculo (un altro fungo) per raggiungere simili o persino migliori risultati.

Canapa industriale per proteggere ambiente e salute alimentare

Conclusioni

I funghi micorrizici da soli sono già considerati straordinari per molte applicazioni agronomiche.

In questo caso, anche la canapa industriale ne beneficia grandemente, nella sua opera di risanamento o, meglio, protezione ambientale.

Questa soluzione deve diventare un riferimento importante in tutti i casi in cui le emissioni dirette (contenenti alti livelli di Cadmio) mettono seriamente a rischio coltivazioni (di riso ma non soltanto) così come la qualità di vita di molte persone nel mondo.

Più che una soluzione è un approccio, che fa della canapa industriale il suo fulcro.

Senza contare che, grazie all’inoculo micorrizico, le foglie non perdono le proprietà tipiche.

Ancora una volta ci troviamo di fronte ad una soluzione totalmente naturale ed al 100% ecologica che può cominciare subito.

Per salvare i raccolti e per proteggere la salute.

Il tutto valorizzando una pianta straordinaria alla quale va data tutta l’attenzione possibile, così che sia usata nel modo migliore per il pianeta e per la vita di ciascuno dei suoi abitanti.

Oggi e nel futuro.