Antibiotico Resistenza: La Pandemia Silente Che Non Si Ferma

Antibiotico resistenza ed inquinanti emergenti rappresentano due tra le più importanti sfide ambientali e sanitarie del nostro tempo: è davvero triste notare che entrambi questi cruciali argomenti abbiano così poco spazio nel dibattito pubblico.

Una delle caratteristiche che meglio contraddistinguono questi problemi è il fatto che sono diffusi ovunque e, a seguito della pandemia da COVID-19, le cose sono addirittura peggiorate.

Ciò che conforta, sebbene non se ne parli, è che comunque esistono svariate opzioni per porre rimedio ad una situazione che sta diventando sempre più complessa ed articolata.

Naturalmente, è necessario intervenire in maniera capillare, sia a monte che a valle, per limitare il più possibile il rischio che l’antibiotico resistenza, così come i microinquinanti, possano diffondersi ulteriormente.

Siamo di fronte ad una vera e propria “pandemia silente”: vediamo di conoscere meglio cosa si può fare adesso per migliorare la situazione.

Antibiotico resistenza una vera pandemia silente

Antibiotico Resistenza: Cosa Sta Succedendo Nel Mondo

Non la si definisce a caso proprio come una “pandemia silente”.

L’antibiotico resistenza riguarda infatti tutti i paesi del mondo, senza esclusione: le ragioni possono essere persino opposte, ma il risultato finale è lo stesso.

Nei paesi occidentali l’eccesso di uso ed abuso di farmaci, sia in ambito ospedaliero che domiciliare, continua ad alimentare il fenomeno.

Nei paesi in cui lo stile di vita è peggiore, l’improprio smaltimento dei presidi medico-chirurgici sta determinando un’impennata del rischio (comunque, anche nei paesi a maggiore sviluppo lo smaltimento crea un certo numero di problemi).

Infografica sul rapporto tra antibiotico resistenza ed ambiente - immagine Geneva Environment Network
Infografica sul rapporto tra antibiotico resistenza ed ambiente – immagine Geneva Environment Network

Cosa Rende Complicato Agire Contro L’Antibiotico Resistenza

Uno degli aspetti certamente salienti a proprosito della difficoltà di intervenire sul campo, è il fatto che siamo di fronte ad un fenomeno senza confini.

Dall’origine alla destinazione, l’antibiotico resistenza si basa sulla presenza ambientale di microrganismi che diventano progressivamente resistenti ai farmaci, a partire dagli antibiotici.

Questo perché sono implicati alcuni geni specifici in grado di cambiare le capacità di adattamento del microrganismo all’azione dei farmaci attualmente utilizzati per eradicarlo.

L’obiettivo dell’azione di intervento deveono essere proprio questi particolari geni.

Gli ARG e gli MGE possono spostarsi e creare nuovi ceppi resistenti - immagine Environmental Science and Technology Letters
Gli ARG e gli MGE possono spostarsi e creare nuovi ceppi resistenti – immagine Environmental Science and Technology Letters

I Geni Dell’Antibiotico Resistenza

Si chiamano ARG (acronimo in lingia anglosassone, “Antibiotic Resistance Genes”).

Si tratta di particolari geni del genoma batterico in grado di mutare le proprie sequenze al punto da rendere il microrgansimo sempre più resistente all’azione dei farmaci.

Cosa molto importante, questa capacità continua a mutare nel tempo, a seconda dell’esposizione dei microrganismi (quindi di questi geni) ai farmaci presenti sia a livello ospedaliero che ambientale.

Ecco perché è necessario agire su entrambi i fronti, all’origine ma anche a livello ambientale.

Tuttavia, gli ARG non sono soli.

L’Importanza Degli Elementi Genetici Mobili

Si chiamano “elementi genetici mobili” o MGE (acronimo anglosassone “mobile genetic elements”) e si definiscono come piccole sequenze di DNA in grado di spostarsi (da qui la dicitura “elementi genetici mobili”).

Nei loro spostamenti, queste sequenze possono trovare un nuovo spazio sia nella stessa molecola di DNA, che in altre.

Quando ciò accade, il genoma può acquisire diverse proprietà, tra cui anche quella di resistere all’azione dei farmaci.

Tra questi elementi genetici mobili si ricordano soprattutto i trasposoni, i plasmidi ed anche i batteriofagi.

Vari ecosistemi sono interessati dalla presenza dei geni dell'antibiotico resistenza - immagine waqutar @Pixabay
Vari ecosistemi sono interessati dalla presenza dei geni dell’antibiotico resistenza – immagine waqutar @Pixabay

Quali Soluzioni Ambientali Per L’Antibiotico Resistenza?

Concentriamo l’attenzione sul versante ambientale dell’antibiotico resistenza.

In pratica, si devono individuare delle soluzioni prima di tutto per identificare e successivamente rimuovere dall’ambiente sia gli ARG che gli MGE.

Per farlo, ci sono varie opzioni naturali che possono funzionare bene, se ben applicate e controllate nel corso del tempo.

Prima di agire, è bene soffermare l’attenzione su di un punto importante.

Immagine al microscopio di batteri al suolo – immagine geralt @Pixabay

L’Attacco Agli ARG ed Agli MGE

Quando ci si trova di fronte a microganismi in grado di mutare con questa facilità, è necessario essere persino più cauti del solito.

Questo singifica che banno preferite soluzioni in grado di arrestare o comunque impedire il movimento nell’ambiente di questi ARG e MGE.

Soluzioni infatti che prevedessero un attacco diretto con “disgregazione” del materiale genetico, potrebbero a loro volta innescare un processo ambientale di selezione verso altri geni per l’antibiotico resistenza.

E’ dunque importante privilegiare approcci “conservativi”, perché il vero obiettivo dell’azione non è l’uccisione dei microrganismi, ma la loro impossibilità di muoversi e venire in contatto con le persone.

Letame suino come strumento per combattere l'antibiotico resistenza a livello ambientale - Immagine matildanilsson @Pixabay
Letame suino come strumento per combattere l’antibiotico resistenza a livello ambientale – Immagine matildanilsson @Pixabay

Sconfiggere L’Antibiotico Resistenza Con Il Letame Ed Il Biochar

Arriviamo alla soluzione da applicare a livello ambientale per impedire ad ARG e MGE di rappresentare un problema di salute pubblica.

Questa soluzione prevede l’applicazione di letame suino precedentemente compostato, addizionato (oppure no) di biochar.

Dopo 90 giorni dall’applicazione su di un’area (suolo) in cui la presenza di ARGe e MGE è dimostrata, si può ottenere una riduzione molto importante (variabile, ma comunque determinante) della mobilità di ARGe e MGE.

Tuttavia, le analisi dimsotrano che questi geni e gli elementi genetici mobili sono ancora presenti: come è dunque possibile che non si muovano più?

L’Azione Del Letame Suino Si Indirizza Ai Batteri Trasportatori

Questo è il vero punto forte della soluzione.

Pur se gli ARG e gli MGE sono ancora presenti al suolo, sono riditti i batteri in grado di trasportarli nell’ambiente.

L’azione di questo intervento è dunque mirato ad impedire che ARG ed MGE possano sfruttare microrganismi presenti al suolo per spostarsi e quindi contaminare altre aree ed altri microrganismi.

Di fatto, gli elementi genetici ed i geni responsabili dell’antibiotico resistenza non trovano più (o trovano molto meno) la possibilità di estendere la loro azione ai nuovi microrganismi.

A questo punto, la rimozione dei batteri resistenti dovrebbe essere il successivo passo.

Letame suino pronto all’uso – immagine AgriFarming India

Avvertenze Per L’Uso Di Questa Soluzione

E’ necessario tenere sempre presente che la soluzione stessa è a rischio di veicolare ARG ed anche MGE.

Questo perché si tratta di usare letame suino compostato, che a sua volta potrebbe essere ricco di farmaci, xenobiotici ed anche geni per la resistenza microbica.

Il compostaggio ben eseguito è naturalmente in grado di migliorare le qualità del prodotto, finito, resta il fatto che, in previsione di un utilizzo per questi scopi così cruciali, la materia prima di riferimento (letame suino all’origine) sia molto ben controllato e trattato.

Tuttavia, questa cosa non riguarda soltanto il letame suino; sono molti i reflui animali potenzialmente interessati da queto problema.

Ad esempio, il letame avicolo, che consente di presentare una seconda soluzione per intervenire a livello ambientale sull’antibiotico resistenza.

L'azione di contrasto all'antibiotico resistenza deve partire anche da fattorie ed allevamenti - immagine Ken1843 @Pixabay
L’azione di contrasto all’antibiotico resistenza deve partire anche da fattorie ed allevamenti – immagine Ken1843 @Pixabay

Intervenire All’Origine Per Ridurre Ulteriormente Il Problema

Tutti i rifiuti che provengono da attività di allevamento sono a rischio di presentare ARG ed anche MGE.

Per risolvere o comunque limitare di molto il problema, è importante che anche all’origine si faccia qualcosa per intervenire.

Questo significa usare particolari accorgimenti al momento del compostaggio dei reflui animali, così da essere sicuri (o quasi) che si possano smaltire senza il rischio di riversare una quota più o meno elevata di geni per l’antibiotico resistenza nell’ambiente.

Il letame avicolo è un altro ottimo strumento per combattere l'antibiotico resistenza - immagine creisi @Pixabay
Il letame avicolo è un altro ottimo strumento per combattere l’antibiotico resistenza – immagine creisi @Pixabay

Il Caso Del Letame Avicolo

C’è un’industria particolarmente importante da prendere come esempio: qualora gli allevamenti decidessero di applicare un semplice ma fondamentale accorgimento, le cose potrebbero cambiare decisamente.

Si tratta degli allevamenti avicoli, perché i reflui del pollame sono molto spesso caratterizzati dalla presenza di ARG e di MGE, considerando il carico di farmaci ed antibiotici che si somministrano ai polli.

C’è una soluzione tanto semplice quanto efficace per evitare che questi reflui contribuiscano ad amplificare il rischio di antibiotico resistenza.

Bacillus subtilis al microscopio – immagine Microbzpedia

Bacillus subtilis e Biochar Per Risolvere Un Serio Problema

Al momento del compostaggio dei reflui avicoli, si devono aggiungere un microrganismo (Bacillus subtilis) e Biochar (in precedenza preparato oppure ottenuto dall’esterno).

Basta l’aggiunta di questi due elementi naturali per ottenere importanti risultati.

Prima di tutto, queste aggiunte sono responsabili dell’incremento del numero e della diversità batterica durante il processo di compostaggio.

Inoltre, cosa determinante ai fini dell’azione di contrasto all’antibiotico resistenza, l’azione congiunta di Bacillus subtilis e Biochar aumenta la durata della fase termofilica del processo di compostaggio.

In pratica, le temperature sono più alte, nall’arco della durata del processo.

Il Biochar – immagine Canva

L’Effetto Di Queste Due Aggiunte Sugli ARG

Il Bacillus subtilis ed il Biochar, insieme, favoriscono la biodegradazione della materia organica e facilitano la formazione degli acidi umici.

Questo comporta una alterazione della struttura di molti batteri con conseguente riduzione della proliferazione degli ARG ed anche degli MGE.

In particolare, l’azione è rivolta verso Firmicutes e Actinobacteriota, che sono risultati essere i batteri più strettamente connessi alla presenza di ARG ed MGE.

Ancora Una Volta, L’Obiettivo Sono I Batteri

In questo caso, l’aggiunta di Bacillus subtilis e Biochar agisce direttamente sui batteri che presentano gli ARG ed anche gli MGE.

Nello specifico, si verifica un attacco diretto che ha come conseguenza la riduzione della presenza di questi batteri.

Non solo: grazie all’aggiunta di questi due additivi naturali, il prodotti finale (compost) risulta sicuro.

Questo è possibile grazie alla contemporanea azione di Bacillus subtilis e Biochar che favoriscono la crescita e l’abbondanza di altri batteri “utili” ed importanti per il miglioramento delle caratteristiche del compost maturo.

Una soluzione di grande valore ed importanza anche agronomica, oltre che sanitaria ed ambientale.

Antibiotico resistenza una vera pandemia silente

Conclusioni

L’antibiotico resistenza è una condizione del nostro tempo con la quale è necessrio fare i conti.

L’azione primaria è certamente quella di ridurre a monte la prescrizione e l’abuso dei farmaci, così come di ogni principio attivo, che in qualche modo possano amplificare il problema.

Un problema che riguarda indistintamente l’acqua ed il suolo, cosa che rende obbligatoria una seconda azione, questa volta sul piano ambientale.

Ci sono soluzioni naturali ed al 100% ecologiche da promuovere e diffondere sul territorio, perché realmente in grado di ridurre il problema.

Inoltre, l’applicazione di risorse come il Biochar, il letame suino, ma anche colture batteriche come quella del Bacillus subtilis sospingono svariate filiere dell’economia circolare, con la valorizzazione di molti rifiuti ad oggi ingombranti e senza valore.

Siamo di fronte ad un bivio.

Lasciare le cose some stanno e dover fronteggiare un rischio sempre crescente o sfruttare quello che già è disponibile per vincere una delle battaglie più importanti che l’umanità si troverà ad affrontare.